Ada Manfreda, Inte(g)razione a doppio senso, In: (a cura di): Simonetta Polenghi Ferdinando Cereda Paola Zini, La responsabilità della pedagogia nelle trasformazioni dei rapporti sociali. Storia, linee di ricerca e prospettive. p. 54-62, LECCE: Pensa MultiMedia, 2021, ISBN: 9788867608287.

Molti sono i fattori che concorrono nel definire il diverso grado di adattamento e trasformazione dei modelli culturali originali di uno o di entrambi i gruppi di individui con diverse culture che entrano in contatto diretto. Uno di questi fattori è la qualità delle rappresentazioni simbolico-culturali della società ospitante: il pregiudizio e la discriminazione costituiscono uno degli ostacoli più importanti ai processi di integrazione. Un ruolo importante nel formarsi dell’immaginario collettivo sui migranti e sui fenomeni migratori è giocato certamente dalle narrazioni veicolate dai media: molte ricerche dimostrano che narrazioni che simbolizzano negativamente il migrante sono fattore predittivo di atteggiamenti sociali improntati a pregiudizio e discriminazione. Questo saggio riporta i primi dati di una ricerca sul campo relativa ad uno studio di caso: Casa Sankara, una comunità di migranti africani, presente nelle campagne della Capitanata sin dal 2012 e impegnata nella lotta al caporalato e per i diritti fondamentali dei braccianti africani, che assume – a mio avviso – caratteri di emblematicità proprio rispetto alla costruzione di narrazioni ‘altre’, differenti, per ridisegnare la ‘figura del migrante’.